Continua il viaggio in Finlandia tramite il libro di Jörn Donner (sv. Nya Boken om Vårt Land, it. Il nuovo libro sul nostro paese). Stavolta stiamo a Närpes. Ho creato una mappa su Google Maps (il link lo trovate sotto), dove vedete i posti menzionati nel tratto; così potete andare a vederli su Street View:
Buona lettura!
Un giorno tra i pomodori (1:a parte)
Una mattina di piena estate mi sdraio presso la chiesa di Närpes, ma le zanzare mi danno fastidio quando cerco a dormire. Alcuni camion diretti a Kaskinen/Kaskö passano la chiesa e le stalle rosse accanto a essa. Non vedo nessuno nelle vicinanze.
Passeggio tra le tombe. Un prete ha predicato la parola del Signore da più di 50 anni e così gli hanno costruito un piccolo mauseleo come l’ultimo posto di riposo. I caduti nelle guerre riposano in ordine, a sinistra ci sono quelli del 1918, a destra quelli del 1944. Fiori, erba e uccelli. Alcune parti della chiesa derivano dal Trecento, ma le generazioni più recenti l’hanno ricostruito parzialmente.
La stazione dei pullman nel centro di Närpes è deserta. Vedo delle banche e dei negozi. Tutti chiusi. Vado alla stazione ferroviaria. Sento una martellata, ma non riesco a collocare l’uomo che usa il martello. Quando torno in centro, vedo un uomo anziano che rastrella il suo cortile. Su un tavolo nel giardino ci sono delle tazze da caffè e dei panini. Lui mi dipinge le indicazioni sulla sabbia con il rastrello. Sto provando a trovare la casa di Georg Backlund con cui ci siamo messi d’accordo di vederci stamattina. Lui vive a Finby. Io ci vado.
Finby è uno dei tanti paesi a Närpes. Il comune ha 8400 abitanti e più di 40 ettari di terra nelle serre. Närpes coltiva dei pomodori. Quasi la metà dei pomodori finlandesi proviene da qui. A Finby c’è ugualmente poca gente come in centro, ma riesco ad incontrare una donna in bici. La seguo ed entro una serra gigantesca. Cammino tra i pomodori finché arrivo all’altra parte della serra e trovo un uomo che ha cominciato la raccolta. Lui è il proprietario della serra, la donna gli aiuta con i lavori. Lui mi invita ad assaggiare i pomodori dolci e saporiti. Poi parla del suo lavoro: durante la stagione comincia a lavorare alle 6 di mattina. Quando ha finito a raccogliere alle 11 di mattina, iniziano altri lavori. Una volta finita la stagione della raccolta devono preparare il suolo e le piante. I lavori sono in corso tutto l’anno senza rendersi contro dei fine settimana.
Questa vita è meglio di quella di una volta, mi dice l’uomo. Non si lamenta; i prezzi sono abbastanza stabili e la vendita occorre tramite una cooperativa. Poi mi chiede se qualcuno che non è abituato a lavorare in agricoltura fosse interessato a fare il lavoro che lui è costretto a fare. I pomodori sono fragili e le piante sono sensibili per infezioni.
Il cottage di Georg Backlund si vede dalla serra. Nessuno è a casa, la porta è chiusa e non trovo la chiave. Il vicino di Backlund parla finlandese. Porta acqua. Mi accompagna per la famiglia Häggblom che abita a pochi passi da dove abita Backlund. Loro di solito sanno dove sta Backlund, e così si può costatare che i Häggblom sono socialisti. L’uomo mi dice che è facile trovare la casa dei Häggblom, perché il loro cortile è straordinariamente ben mantenuto.
Alle 7 di mattina entro la cucina dei Häggblom. Il marito e la moglie sono presenti. Beviamo il caffè e mangiamo la pulla. Bevo molte tazze e comincio a svegliarmi. Dò un’ occhiata alle stanze: TV, dipinti, fiori e un gran salotto. Stiamo seduti nella cucina e li ascolto. Il marito si emigrò negli Stati Uniti prima della recessione degli anni ’20 e ne tornò 7 anni dopo così povero come prima di emigrarsi. Nell’avvento della Guerra d’Inverno (1939-1940, n.d.R.) si trasferirono a una casa vicina al collasso. Ebbero dei debiti enormi. Poi venne la guerra. Hanno quattro figli, sui quali uno è morto in un’ incidente stradale in Svezia. Gli altri vivono in Svezia: vengono a trovare i loro genitori ogni estate. I Häggblom mi dicono che i figli resterebbero volentieri in Finlandia se ci fosse lavoro e se avessero imparato sufficentemente il finlandese. Una loro figlia vive a Torshälla, in Svezia, e si è sposata con un poliziotto.
Mi danno da bere e da mangiare. Il marito chiama Snickars. Non capisco la loro conversazione. Con me parlano lentamente e in maniera ben articolata. Tra di loro parlano in dialetto di Närpes. Chi è Snickars?
La mappa sui posti:
https://tinyurl.com/ray2jmd
La Sagra del Pomodoro a Närpes [quest’anno (2020 dal 2 al 4 luglio]:
Un documentario su 1G3B, un gruppo metal proveniente da Närpes (Notate che il documentario è sotto licenza copyleft!). Sentite un po’ meglio come è il dialetto di Närpes (sottotitoli in inglese):
https://www.youtube.com/watch?v=v4-y9mOuIbw
– Pekka